mercoledì 27 agosto 2014

Recensione di Perpetual Frontier / The Properties of Free Music di Joe Morris, Riti Publishing, 2012



Lavoro davvero interessante questo libro realizzato da Joe Morris, chitarrista, contrabbassista, compositore e improvvisatore statunitense, interamente dedicato alla Free Music, nicchia musicale di origine prevalentemente newyorkese che integra al proprio interno elementi tratta dalla musica contemporanea, dal free jazz, dalla libera improvvisazione e dalla musica etnica.
Se mi è permesso fare una comparazione, questo libro può stare comodamente a fianco dei volumi della serie Arcana edita da John Zorn e al fondamentale Improvisation: Its Nature and Practice in Music di Derek Bailey.
L’obiettivo del libro è infatti quello di formulare una precisa analisi delle caratteristiche improvvisative e compositive che accomunano la comunità di musicisti che da diversi anni si dedicata con assiduità e impegno alla Free Music. E’ singolare che, come già per il libro di Bailey e per quelli editi da John Zorn, siano gli stessi musicisti a impegnarsi in questo gravoso compito. Come mai questa particolarità? Concordo sul fatto che questo genere musicale non goda né di molta popolarità e seguito né che sia particolarmente semplice da descrivere e interpretare, anche tecnicamente, però trovo che questa sia l’ennesima dimostrazione di una grave carenza da parte del giornalismo musicale, carenza che in pratica costringe i musicisti stessi a improvvisarsi (scusate il gioco di parole) loro stessi giornalisti e informatori del loro pubblico.




E devo anche dire che ci riescono decisamente bene: il libro di Morris è ottimo e ha il grande pregio di non solo dare delle informazioni tecniche sulle caratteristiche che riguardano l’improvvisazione e la composizione, ma anche di dare una prospettiva storica sullo stato dell’arte della Free Music, citando e spiegando correttamente anche le diverse “sorgenti musicali” (Unit Structures, Harmolodics, Tri-Axiom Theory e European Free Improvisation) da cui la Free Music attinge e corredando il tutto con 15 interviste a musicisti direttamente impegnati e collegati con questo genere musicale.

Attenzione non si tratta di un libro strettamente tecnico, nel senso che non ci sono all’interno consigli specifici o metodologie tecniche da dover seguire per poter suonare Free Music, ma piuttosto un’analisi dettagliata delle caratteristiche stesse della Free Music e delle filosofie che accomunano la comunità di musicisti che si muove in questo ambito musicale. In questo senso trovo si tratti davvero di un ottimo lavoro, impegnativo e coraggioso nello stesso tempo, un libro che non solo conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, le doti e la statura musicale di Morris, ma anche le sue complesse e articolate capacità di analisi e di pensiero musicale. Non per nulla Joe Morris è un chitarrista ….

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