venerdì 22 aprile 2011

Intervista al Bach Guitar Duo, quarta parte


Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

F.B. Perchè si fa musica? Prima di tutto perchè la si ama, e anche perchè non se ne può fare a meno. Perchè si soffre e si gode della musica come di una parte fondamentale della propria esistenza. Per me non è stata una scelta, ma una specie di vocazione. Forse la musica ha colmato in modo meraviglioso il mio vuoto esistenziale. Semplicemente la musica si è rivelata il mezzo più efficace per esprimere me stesso.
Riguardo alla seconda domanda credo che il posto della musica nella nostra società sia estremamente rilevante, essendo essa presente in ogni momento e in ogni luogo. Nel mondo tecnologico e virtuale nel quale viviamo il suono rappresenta un veicolo di comunicazione primario. L'estrema varietà e ricchezza di generi e modi di essere della musica permea completamente la vita artistica e costituisce diversissimi segmenti culturali che, insieme ad altre esperienze artistiche, arricchiscono il nostro mondo culturale in modo più ampio rispetto ad un passato in cui generi e forme erano più standardizzati. Lo sviluppo esponenziale della comunicazione ha favorito il generale consumo musicale e la continua espansione di un panorama sonoro molto complesso e articolato. Panorama del quale confesso di conoscere ben poco, immerso come sono nelle musiche del passato. Però, come dice il grande Jordi Savall, "non esiste musica antica, ma solo musica contemporanea". La musica antica, nel momento in cui è eseguita, è attuale. Anzi, è a volte più attuale della musica d'oggi, essendo intessuta di un'idea poetica che nei secoli è rimasta sempre in un'avanguardia emotiva. L'emozione si prova ascoltando Kurtag, è la medesima si ha con le grandi opere di Bach: il messaggio è sempre il medesimo, uguale a se stesso, identico e profondamente umano. Chi o cosa siamo, qual'è lo scopo, il significato della nostra esistenza, quali sono i valori fondanti dell'essere? Tutte le risposte, non traducibili in termini razionali, le troviamo in una vera opera musicale di qualsiasi epoca. E dunque chiedo, infine: qual'è il posto riservato alla musica, oggi? Quello di sempre: accompagnarci nella nostra esistenza, ricordandoci chi siamo.
Venendo alla terza domanda: stiamo sicuramente meglio in un mondo in cui la musica si può liberamente esprimere in ogni forma e genere. La musica può veicolare qualsiasi emozione e anche farsi portavoce di una protesta, di un disagio. Come ogni arte può essere messa a servire una causa, oppure può risultare un piacevole sfondo, oppure infondere coraggio, speranza, gioia e alleviare la sofferenza. Il suo ruolo dipende sempre dall'utilizzo che se ne fa. Il mercato tende a svilire l'aspetto etico e la qualità dell'arte musicale, ma può essere necessario per garantire una sussistenza ai molti operatori che vivono della musica. La cosa più importante è che il fine non sia "vendere" un prodotto musicale, ma sempre e comunque, comunicare, emozionare, parlare con sincerità a quella parte di noi stessi che riesce ad ascoltare.

V.N. Si fa musica perché non potremmo vivere senza la musica. Viviamo immersi nella musica ed essa ha un ruolo primario nella società.
Per quanto mi riguarda, posso dire di aver “respirato” musica fin da piccolo, anzi, fin da prima della nascita, avendo una mamma amante del canto, ed in particolare della musica lirica e del canto corale. La musica è dunque sempre stata dentro di me e, crescendo, il fare musica si è rivelata una cosa del tutto naturale e spontanea, che sgorgava dalla parte più profonda del mio essere appagandomi completamente.
Rispondendo alla seconda domanda, credo che il ruolo di chi fa musica sia molto importante nella nostra società contemporanea. In effetti, il musicista, attraverso la sua arte, può trasmettere emozioni, bellezza, conoscenza, tradizione e cultura, contribuendo così all'elevazione dell'essere umano.
Con quest'ultima frase, penso di aver anche risposto, almeno in parte, all'ultima domanda.
In effetti, ho sempre pensato che la musica, in tutte le sue forme e generi, sia un ottimo strumento per affinare ed educare l'animo umano.

V.N. e F.B. Ringraziamo molto gli amici di Alchemistica per l'opportunità che ci hanno offerto di poter ancora una volta esprimere le nostre idee, sia attraverso questo scambio di opinioni, attraverso la nostra musica.

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