lunedì 30 novembre 2009

Chitarra in vendita dalla Collezione del Maestro Arturo Tallini






Cari Amiche e cari Amici il Maestro Arturo Tallini mi ha cortesemente segnalato la sua volontà di cedere questa chitarra della sua collezione privata e chiesto di segnalarlo sul Blog:






Vendo splendida chitarra Gallinotti del 1958.
Tavola armonica in abete
Fondo e fasce in mogano
Suono nitido e pulitissimo, tipico Gallinotti
Ottimo stato
Prezzo8.000 € trattabili
La chitarra si trova a Monterotondo (Roma) ed è possibile provarla
É conservata ottimamente; messa a punto un anno fa dal liutaio Migliorini, uno dei massimi esperti di liuteria Gallinotti.

informazioni: Arturo Tallini 347 9084175 arturotallini@libero.it

Recensione di Traiettoria – Spirali di Marco Stroppa, Stradivarius,

P1010441

“La scrittura musicale in quanto modellazione produce mondi cronotopicamente configurati. Possiamo parlare in generale di spazio musicale che spazio sonoro ,a che non coincide con esso, allo stesso modo in cui lo spazio letterario è spazio scrittorio, ma non si riduce ad esso. La spazialità musicale è di natura immaginaria, ma nel senso che fuoriesce dall’ontologia, ne è la sospensione. Più esattamente il suono diventa soprattutto icona, acquistando una autonomia di suono in quanto tale, che esso non ha quando invece funziona fondamentalmente come indice o prevalentemente come simbolo… “

Gilles Deleuze, Droghe e suoni: passioni mute. Paesaggi musicali e paesaggi della dipendenza, Mimesis Edizioni, 1998

Non so perché ma spesso, quando mi trovo di fronte a certi suoni e a certe idee musicali, mi ritrovo a rileggere le idee e le parole di Gilles Deleuze, è successo ancora ascoltando questo nuovo lavoro uscito per la Ricordi Series, paziente e intelligente lavoro di recupero e di ristampa di diverse opere di musica contemporanea da parte della sempre valida label italiana Stradivarius.
Le musiche del compositore italiano Marco Stroppa qui presentate: Traiettorie per pianoforte ed elettronica, suonata dal pianista francese Pierre-Laurent Mainard, e il brano Spirali, che vede la presenza importante e prestigiosa dell’Arditti String Quartet, sembrano avere in comune una concezione particolarmente interessante del suono in relazione con lo spazio. Traiettoria prevede che durante l'esecuzione, il pianoforte sia amplificato attraverso due altoparlanti che sono posti a fianco dello strumento, mentre i suoni elettronici vengono riprodotti attraverso un set di altoparlanti che circondano il pubblico, lo stesso accade con Spirale, dove il quartetto circonda il pubblico durante la riproduzione di una serie di vari oggetti diversi. Questa visione del suono nello spazio si rivela essere una componente fondamentale nell’economia delle composizioni e nella poetica del compositore: il suono ha un ruolo fondamentale nella comunicazione, l’impatto emozionale che produce è forse ancora più immediato di quello delle immagini. Il suono crea, colora immediatamente una situazione, uno stato d’animo, ci consente di orientarci nello spazio offrendoci stimoli e riferimenti. Suono e musica hanno una precisa retorica, che può essere lineare o reticolare, predefinita o costituita interattivamente dall’ascoltatore o dall’interprete. Un suono in qualsiasi ambiente sia prodotto varia in funzione dello spazio e mentre il messaggio sonoro percepito in diversi punti dello spazio è molto simile a livello di contenuti (parole,musica), la qualità del suono può cambiare moltissimo influenzando la piacevolezza o l’intelligibilità del messaggio stesso: ad esempio trovandoci vicino a un chitarrista si apprezzerà un suono chiaro puro e naturale e ben intelligibile, al contrario l’ascoltatore posizionato oltre a una certa distanza critica musicista sperimenterà un suono dalla timbrica alterata (prime riflessioni) e allungato nel tempo (riverbero). E’ l’effetto dell’ambiente che secondo le situazioni e il tipo di suono prodotto può risultare funzionale o dannoso all’ascolto.
Ecco il perché del mio interesse e del mio apprezzamento per questa musica: le variazioni spaziali del suono hanno un ruolo particolare nell’immaginario collettivo uditivo perché molto sfuggevoli e difficilmente gestibili in quanto coinvolgono studi e interventi sull’acustica sul posizionamento e puntamento delle sorgenti sonore, siano queste persone strumenti musicali o diffusori elettroacustici, l’idea quindi che un compositore contemporaneo abbia voluto affrontare questa difficile sfida mi piace e mi incuriosisce.
Queste musiche sono molto belle, sospese, quasi eteree, emergono dal silenzio muovendosi nello spazio con lenta eleganza, quasi una danza, non si lasciano avvicinare facilmente, sono quasi evanescenti .. ma è anche in questo che risiede la loro bellezza.

Empedocle70

sabato 28 novembre 2009

Gary Lucas & Dean Bowman a Risonanze


RISONANZE fall 2009
Rassegna di nuove musiche contemporanee
Venezia, Teatro Fondamenta Nuove
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Giovedì 3 dicembre 2009 ore 21
GARY LUCAS & DEAN BOWMAN
"CHASE THE DEVIL"
Gary Lucas chitarra
Dean Bowman voce

Giovedì 3 dicembre spazio all'emozionante duo tra il chitarrista Gary Lucas e il cantante Dean Bowman: gospel, blues, musica liturgica ebraica, canto quawwali e originale songwriting sono alla base di questo sodalizio tra un vocalist che sa unire tradizione e ricerca e una delle figure più rappresentative della scena newyorkese come Lucas, chitarrista della Magic Band di Captain Beefheart negli anni '80 e scopritore di Jeff Buckley, un artista capace di collaborare con la stessa facilità con Leonard Bernstein o con Patti Smith. Una collaborazione che dà un significato nuovo alla parola "soul"!
"Devil Got No Place To Hide!" il duo Chase The Devil si è formato nel 2008 e esplora la musica e la poesia di artisti come il Rev. Gary Davis, William Blake, Blind Willie Johnson, i Sabri Brothers, Joseph Spence, i Staple Singers, Nusrat Fatah Ali Khan, Shlomo Carlebach e molti altri.
Ma non mancano anche nuovi brani originali.

Vero e proprio mito della chitarra, compositore e songwriter di classe cristallina, nominato per il Grammy, Gary Lucas è uno degli artisti chiave della musica degli ultimi trent'anni. Il suo nome è legato, a partire dalla fine degli anni Settanta, a quello di Captain Beefheart, nella cui Magic Band ha militato per diversi anni, ma le generazioni più recenti lo conosceranno per essere stato uno dei primi musicisti a accorgersi del talento del geniale Jeff Buckley, scrivendo con lui due delle sue canzoni più amate, Grace e Mojo Pin e collaborando con lo sfortunato e talentuoso cantante. Tra le altre band ricordiamo i Gods and Monsters e la irresistibile band di tributo a Beefheart, i Fast & Bulbous.
Leggendarie anche le sue performance soliste in accompagnamento di film muti, per una delle quali, il Golem, è stato anche applauditissimo ospite della Biennale di Venezia.

Tra le voci nere più intense e versatili dei nostri anni, Dean Bowman ha messo la propria anima al servizio di artisti differenti come Uri Caine, Don Byron, John Scofield, Elliott Sharp, nonché degli Screaming Headless Torsos o di Lester Bowie. Radicato nella tradizione gospel e spiritual, ha militato nella Black Rock Coalition.

Ascolti:
Gary Lucas + Gallo & the Roosters The Exploding Note Principle [El Gallo Rojo, 2009]
Fast 'n' Bulbous Waxed Hoop [Cuneiform, 2009]
Don Byron Do The Boomerang [Blue Note, 2006]
Gary Lucas Busy Being Born [Tzadik, 2004]
Jeff Buckley Grace [Columbia, 1994]

Web:
www.garylucas.com
www.myspace.com/garylucas
deanbowman.net/
www.myspace.com/deanbowmanvoxpopuli

Videos:
www.youtube.com/watch?v=ksP6wpaSYKs
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BIGLIETTI/TICKETS
Intero/Full Price € 12
Ridotti/Reduced € 10 [ residenti Comune di Venezia, giovani (under 18), anziani (over 65), Rolling Venice, Carta Giovani, Venice Card, San Servolo Card]
Soci Vortice € 8
Giovani a Teatro € 2.50
PREVENDITE
BIGLIETTERIA ON LINE / BUY ON LINE

RETE DI VENDITA HELLO VENEZIA
call center (+39) 041 24.24
www.hellovenezia.it

APT VENEZIA
Uffici di Piazzale Roma, San Marco, Giardini reali, Lido
Informazioni e prenotazioni/Information and reservations:
041 5224498, info@teatrofondamentanuove.it
Vortice - Associazione Culturale
email: vortice@provincia.venezia.it

venerdì 27 novembre 2009

Simone Massaron “Folksongs from the Empty House” 28 novembre Milano



“Folksongs from the Empty House”
Simone Massaron, acoustic & electric guitars
sabato 28 novembre ore 17.30
planerbe - corso di porta romana 123 - milano


Folksong nasce da un trasloco. Dopo un lungo arco di tempo (15 anni) Massaron decide di cambiare e di trasferirsi dai sobborghi alla città (Milano) e lascia la casa che è stata spettatrice di tanti cambiamenti e tante crescite.
Svuotando l’appartamento dai mobili e da ciò che essi contenevano si mette a nudo una struttura che ha accolto cose, ma che ora è essenzialmente se stessa.
Approfittando delle metafore che gli stessi muri nudi offrono, Massaron registra libere improvvisazioni e vecchie canzoni del repertorio folk americano.
“Le stanze vuote mi hanno dato un suono che non avevo mai avuto in quella casa che per anni ha assorbito/subito la mia musica. Lasciare un ambiente così familiare dopo così tanto tempo mi ha portato a un viaggio dentro me stesso e il mio modo di sentire le cose lasciandomi nudo e leggero esattamente come i muri vuoti della mia vecchia casa”.
Nel live viene riproposta la stessa sensazione della registrazione; equipaggiamento scarno, suoni diretti, melodie e arte del rumore sono quello che l’artista offre al pubblico, portandolo a vagare nelle stanze vuote di una vecchia casa.

giovedì 26 novembre 2009

IV edizione del Festival Internazionale di Chitarra Città di Monterotondo


Dal 28 novembre al 23 dicembre 2009, la Città di Monterotondo (Roma) ospiterà la IV edizione del Festival Internazionale di Chitarra Città di Monterotondo, prestigioso festival ideato dall’Associazione Musicale “Il Cantiere della Musica” e diretto artisticamente da Arturo Tallini, uno dei chitarristi italiani più innovativi e di riferimento per il repertorio contemporaneo.

Il Festival, patrocinato dal Comune di Monterotondo, dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio, rappresenta a livello nazionale uno dei più importanti e stimolanti appuntamenti per gli amanti della chitarra. Con il Festival Internazionale di Chitarra Città di Monterotondo, il Cantiere della Musica, infatti, ha voluto dotare la città di Monterotondo di una manifestazione di respiro internazionale che favorisse la conoscenza della chitarra e ne valorizzasse l’immagine.

Vi segnalo anche la Masterclass di Arturo Tallini che prevede lo studio, l’analisi e la realizzazione di una versione - creata dagli stessi studenti con il coordinamento del docente - di Serenata per un Satellite di B. Maderna, che verrà poi eseguita dagli studenti durante il concerto finale dell'8 dicembre.

IV edizione Festival Internazionale di Chitarra Città di Monterotondo
28 novembre – 23 dicembre 2009
Palazzo Comunale di Monterotondo (Roma)
Direttore artistico: Arturo Tallini
Sito: http://www.arturotallini.it/
Video: www.youtube.com/arturotallini
Myspace: www.myspace.com/arturotallini
http://www.ilcantieredellamusica.it/
cantieredellamusica@libero.it


Programma

Sabato 28 Novembre – ore 21.00
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Concerto di Rosario Cicero e Mario D’Agosto (Italia)

Sabato 5 Dicembre - ore 21.00
Palazzo Comunale
Concerto di Andras Csàki (Ungheria)
Vincitore del 42° Concorso Internazionale
M. Pittaluga di Alessandria

Martedì 8 dicembre - ore 21.00
Palazzo Comunale - Concerto finale degli allievi della
Masterclass di Arturo Tallini
la serata è in collaborazione con
l’associazione Medici Senza Frontiere.
Il pubblico e una giuria assegneranno una borsa di studio
a fine concerto.

Sabato 12 Dicembre
ore 17.00 – Il Cantiere_C.A.G. – via Aldo Moro, snc – Monterotondo Scalo
Conferenza-Laboratorio sulle chitarre elettrica, acustica e basso elettrico di Piero Terracina.
ore 21.00 - Palazzo Comunale
Concerto di Artyom Dervoed (Russia)
Vincitore del Concorso Internazionale
Fundacion Guerrero di Madrid 2009

Sabato 19 Dicembre - ore 21.00
Palazzo Comunale
Concerto di Irio De Paula (Brasile)

Mercoledì 23 Dicembre - ore 21.00
Palazzo Comunale
Concerto Finale in memoria di Fabio Tallini
I Music You con Stefania Tallini (pianoforte),
Bruno Maria Tallini(voce) e Arturo Tallini (chitarra)

mercoledì 25 novembre 2009

Ikona Venezia presenta Giorgia Fiorio. IL DONO


Giorgia Fiorio. IL DONO
fotografie di GIORGIA FIORIO

Ikona Venezia
Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909
INAUGURAZIONE 27 Novembre 2009, ore 18
DURATA dal 27 novembre al 17 dicembre 2009
ORARIO dalle 11.00 alle 19.00 – chiuso il sabato
MOSTRA A CURA DI
Živa Kraus, Ikona Photo Gallery

in collaborazione
con Comune di Venezia, Beni, attività e produzioni culturali catalogo “Giorgia Fiorio. IL DONO”, testi di Daniele Del Giudice, Gabriel Bauret, edizioni Peliti Associati, 2009.

Il 27 novembre 2009, alle ore 18, verrà inaugurata a Venezia nella sede di IKONA PHOTO GALLERY in Campo del Ghetto Nuovo la mostra: “Giorgia Fiorio. Il Dono”.
Dono, vale a dire gādā, dāšan, heka, onkei, gebō….
Le variabili semantiche di questa parola sono innumerevoli, direttamente collegate alla sua storia: infatti dono è una parola le cui radici si collocano nella notte dei
tempi. Propria nella ricerca di questa matrice comune, panica e sottocutanea, si situa il lungo viaggio di Giorgia Fiorio: nove anni in 38 missioni in tutto il
mondo, attraverso l’esperienza diretta, senza intenzioni enciclopediche, alla ricerca del fondamento comune: donare, infatti accoglie una duplice accezione, vale a dire l’offerta e la ricezione. Il dono diventa perciò metafora dell’esistenza umana, intesa come grazia, come tributo e consacrazione. In questo modo, la simbologia e la cultura del dono si lega a quella del Credo, a svelare un fitto intreccio di corrispondenze: gestualità, ritualità, sonorità, sinergie e
comuni fremiti di fronte all’inspiegabile.
“Il Dono è la vita, e poiché indissolubile da essa, anche la morte. Speranza promessa di altra vita oltre la vita e ancora altre vite oltre la propria, il cerchio conchiuso della ricevuta grazia-vita che genera altra vita. Poi è subito resa” (la citazione è tratta da “Giorgia Fiorio. Il Dono”).

Giorgia Fiorio
Nata a Torino il 23 Luglio 1967, sin dall’inizio la sua opera si presenta come una ricerca, che cerca di descrivere l’essere umano in ogni sua sfaccettatura:
1990-2000 Progetto a lungo termine – Uomini – sulle comunità maschili nella società
occidentale. Il lavoro si sviluppa attraverso una serie di monografie: pugili in USA; minatori in Ucraina; detenuti e ballerini classici in Russia; la Legione Straniera francese; i torero in Spagna; i pompieri in USA; pescatori e marinai in Scozia, Italia, Portogallo, Germania, Norvegia e Russia.
2000-2009 – Il Dono – ricerca e indagine personale “sulla relazione tra l’individuo, il sacro e il patrimonio spirituale dell’umanità”. Molto attiva nell’attività didattiche, nelle tante iniziative da lei fondate o di cui è partecipe,
ricordiamo il seminario internazionale di fotografia Reflexions Masterclass, che dirige con la collaborazione di Gabriel Bauret.
Nel 2009 il libro e l’esposizione fotografica Il Dono ricevono il patrocinio dell’ UNESCO.
Mostre
Figura Umana: 2001 Istituto Italiano di Cultura, Parigi, Francia; 2003 Museo d‘Arte Moderna, Saarland Museum , Saarbucken, Germania; 2004 Salone Santo Domingo, Festival
Exploraphoto, Salamanca, Spagna; 2006 Galleria Grazia Neri, Milano, Italia; 2007 Nordic Light Festival, Kristiansund, Norvegia; 2008 Reportage Festival Sidney Australia. Piemonte. Una definizione fotografica: 2003 Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, Torino, Italia. Men: 2003 Focus Gallery, Londra U.K.; 2005 Tokyo Institute of Politecnic, Tokyo Giappone. Italia doppie visioni: 2004 Scuderie del Quirinale, Roma; 2005 Palazzo Reale, Milano, Italia.
Il Dono: 2009 Maison Européenne de la Photographie Parigi Francia; Ateliers de l’SNCF
Rencontres d’Arles Francia; Istituto Nazionale per la Grafica Palazzo Fontana di Trevi, Roma Italia.
L’esposizione è curata da Živa Kraus fondatrice e direttrice di Ikona Photo Gallery dal 1979.
LA MOSTRA RESTERÀ APERTA FINO AL 17 DICEMBRE 2009 – DALLE ORE 11 ALLE 19 (ESCLUSO IL SABATO)

lunedì 23 novembre 2009

Pat Ferro presenta DEAN BOWMAN and EZEKIEL 25:17


DEAN BOWMAN and EZEKIEL 25:17 martedì 24 Novembre

Spoken Words, Poetry e Soul all'Elefante Rosso


Ezechiele 25:17 "il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti, e dalla tirannia degli uomini malvagi" Vi ricorda qualcosa??? Beh l'immagine di Samuel L. Jackson che lo recita prima che spari alle sue vittime è impressa nelle nostre menti, quelle della generazione "Pulp Fiction" per intenderci... Nel contesto musicale, recitare un passo della bibbia viene normalmente collocato nel gospel o nel Soul da chiesa domenicale, ma Ezekiel 25:17 è il progetto di Francesco Cusa (Improvvisatore Involontario), Dean Bowman (Screaming Headless Torses) e Danilo Gallo (El Gallo Rojo) che vorrebbe miscellare la forza e la potenza della parola e la voce di uno dei più grandi Vocalists americani di oggi, in musica contemporanea, dando carica del Blues ad una grande interpretazione Soul e Jazz.

A Brand New project from the Screaming Headless Torsos' leadiing vocalist Dean Bowman, and 2 of the most respected italian musicians nowadays Danilo Gallo and Francesco Cusa, Ezekiel 25:17 is a snap in the face energetic soul and "jail" Blues fusion, diving in between with contemporary funk and jazz.
Come experiment an American mind blowing Road Trip musical at Elefante Rosso!

Ore 22:00 Elefante Rosso Music Club
Via della Crusca 34 Mestre Venezia 0415321979 elefante@elefanterosso.com

come arrivare: dall’autostrada uscire a terraglio prendere poi la statale direzione Venezia
dopo 3 km c’è via della Crusca sulla destra. Da Venezia autobus nr 24

FESTIVAL MUSICALE NOTTURNI AL MUSEO CARLO ZAULI 2009: SEMINARI



SEMINARI INTRODUTTIVI AL FESTIVAL NOTTURNI 2009

La Scuola Comunale di musica “G. Sarti”, Diatonia Progetti Culturali e il Museo Carlo Zauli, allo scopo di creare un percorso didattico legato al festival Notturni 2009, hanno costituito un pacchetto didattico riservato agli studenti di chitarra provenienti da conservatori e istituzioni musicali, formato da tre seminari introduttivi ai concerti + i tre concerti.
Gli studenti interessati potranno frequentare i seminari che si svolgeranno presso la scuola Comunale di Musica “G. Sarti” sita in Via S. Maria dell’Angelo 23, semplicemente iscrivendosi via mail all’indirizzo mcz.notturni@gmail.com entro martedì 1 dicembre 2009 oppure contattando al segreteria della Scuola di musica. Le spese, che serviranno a coprire parte dei costi vivi dell’iniziativa didattica sono le seguenti: tre seminari + tre concerti €. 12, un seminario singolo €. 5. Chi fosse interessato ha la possibilità di iscriversi senza costi aggiuntivi, all’associazione culturale Diatonia che promuoverà altre iniziative musicali nel corso dell’anno scolastico 2009/2010. Al termine del Festival gli studenti partecipanti riceveranno un attestato di frequenza in qualità di uditori.


Programma dei seminari
Giovedì 3 dicembre dalle 17.30 alle 18.30 - Scuola Comunale di Musica “G. Sarti”
Docente: Massimo Lonardi
Argomento: La vihuela

Venerdi 4 dicembre dalle 17.30 alle 18.30 - Scuola Comunale di Musica “G. Sarti”
Docente: Yuval Avital
Argomento: La chitarra classica contemporanea

Sabato 5 dicembre dalle 15.30 alle 16.30 - Scuola Comunale di Musica “G. Sarti”
Docente: Paolo Sorge
Argomento: La chitarra elettrica nella musica contemporanea


Fac simile domanda di iscrizione: Io sottoscritto XY nato a ....frequentante il (specificare istituzione) sotto la guida di (specificare insegnante) chiedo di poter frequentare i tre seminari collegati ai concerti Notturni Festival, in qualità di allievo uditore. Verserò la quota simbolica di iscrizione di €. 10 il giorno 3 dicembre in occasione del primo seminario.
Per informazioni riguardanti alloggio e vitto potete fare riferimento ai seguenti indirizzi che offrono prezzi convenzionati con il Museo Carlo Zauli specificando “convenzione Museo Zauli”.

Per dormire:
Hotel Vittoria www.hotel-vittoria.com
corso Garibaldi, 23 +39 0546 21508
Locanda del Naviglio
via Granarolo, 88 +39 0546 46956
Per mangiare:
Osteria della Sghisa www.osteriadellasghisa.com
via Giuseppe Maria Emiliani, 4 +39 0546 668354
Zingarò www.ristorantezingaro.com
via Campidori, 11 +39 054621560

Per informazioni sui seminari:
Donato D’Antonio +39 328 1769603
Scuola Comunale di Musica “G. Sarti” Via S. Maria dell’Angelo, 1
+39 0546 21186
Museo Carlo Zauli via della Croce, 4 +39 0546 22123
Per iscrizioni:
mcz.notturni@gmail.com
Donato D’Antonio
www.donatodantonio.org
www.donatodantonio.blogspot.com


PROGRAMMA CONCERTI
Giovedì 3 dicembre ore 21,00 Museo Carlo Zauli
MASSIMO LONARDI vihuela
"Libros de musica para vihuela”
in collaborazione con: Stradivarius - the leading italian classical music label

Venerdì 4 dicembre ore 21,00 Museo Carlo Zauli
YUVAL AVITAL prepared classic guitar
“Songs of hope and fear” for scordatura and prepared classic guitar
http://www.yuvalavital.com/

Sabato 5 dicembre ore 18,00 Museo Carlo Zauli
TETRAKTYS PAOLO SORGE electric guitar quartet
from Fred Frith with Goongerah and other ideas
http://www.myspace.com/psorge
In collaborazione con il Do Nucleo Culturale Faenza

La rassegna musicale Notturni al Museo Carlo Zauli giunge quest’anno alla sesta edizione, proponendosi per la prima volta in forma di festival, con tre concerti presentati in tre giorni consecutivi. Nata nel 2004 con l'obiettivo di far incontrare l'arte del secondo novecento, quella a cui Carlo Zauli ha dato il suo importante contributo, ha invitato artisti di rilievo internazionale che hanno eseguito prime esecuzioni, concerti, performances.
Gli interpreti di quest'anno ci accompagneranno in un percorso che mette in stretta relazione la musica antica con quella contemporanea sia di tradizione europea che mediorientale, ascoltata da strumenti quali la vihuela, la chitarra preparata e la chitarra elettrica.
Il primo appuntamento giovedì 3 dicembre alle ore 21 prevede la presentazione del cd "Libros de musica para vihuela” con Massimo Lonardi, fra i massimi interpreti italiani di musica antica, in collaborazione con la casa discografica Stradivarius, etichetta leader nella musica antica e contemporanea italiana. La vihuela ebbe una vita piuttosto breve: dall’edizione di El Maestro(1535-36), che fu la prima intavolatura stampata in Spagna, alla scomparsa dello strumento trascorse poco piu' di mezzo secolo. Tuttavia in questo breve arco di tempo furono composti e pubblicati i numerosi libri di intavolatura che, per l’eccelsa qualità artistica, pongono la musicaper vihuela ai vertici della produzione strumentale del Rinascimento. Massimo Lonardi svolge un’intensa attività concertistica con il liuto e la chitarra rinascimentale, la vihuela e l’arciliuto dedicando particolare attenzione a questo repertorio, del quale ha curato alcune edizioni critiche. Nel cd Libros de Musica para vihuela ci presenta un’accattivante panoramica di questo strumento poco noto al grande pubblico.
Il secondo concerto venerdì 4 dicembre alle ore 21, propone Yuval Avital virtuoso chitarrista israeliano che lavora da anni combinando musicalmente elementi della tradizione mediorientale con quella colta europea. Presenterà in prima esecuzione assoluta “Songs of hope and fear for scordatura and prepared classic guitar”.Yuval Avital è nato a Gerusalemme nel 1977. Compositore e direttore di progetti musicali e multimediali, chitarrista solista di musica classica e contemporanea, i suoi lavori coinvolgono una grande varietà di stili e generi, combinando diverse tradizioni ed epoche, unendo nuovo e antico, semplice e complesso. L’incontro tra musica modale, world music e atonale post-dodecafonica forma un linguaggio veramente innovativo che dimostra un'invisibile ma profonda linea di collegamento tra diverse tradizioni sonore. I progetti di Avital coinvolgono grandi maestri da tutto il globo, come accade nei concerti creati dal 2006 per il “Trialogo festival”. La sua attività di chitarrista comprende numerose esibizioni, concerti, tour, partecipazioni a festival internazionali, registrazioni e live presso radio e televisioni, dalla Danimarca alle Filippine, dal Kazakhistan al Portogallo, dalla Cina al Canada.
L'ultimo appuntamento sabato 5 dicembre propone Paolo Sorge electric guitar quartet nel progetto TETRAKTYS “from Fred Frith with Goongerah and other ideas". Caratterizzato dalla lettura di trascrizioni di varia provenienza, il progetto offre al pubblico un campionario il più possibile ampio delle potenzialità sonore di questo inusuale insieme strumentale. Si passa da alcune partiture di Fred Frith (il brano Goongerah e la suite The As Usual Dance Towards the Other Flight to What Is Not, entrambe composizioni concepite in origine per lo stesso Fred Frith Guitar Quartet ed in seguito generosamente regalate dal compositore direttamente a Paolo Sorge), ad alcune partiture algoritmiche di Elliott Sharp a composizioni totalmente improvvisate.
I Notturni sono svolti in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza, Diatonia che ne è la promotrice, la Scuola Comunale di Musica “G. Sarti”, Stradivarius the leading italian classical music label e Teatro per la Pace Forlì.
Il curatore musicale è Donato D'Antonio.
Tutti i concerti inizieranno alle ore 21.00 ad eccezione dell'ultimo (ore 18) e si terranno nella sala degli altorilievi.
Per informazioni:
Museo Carlo Zauli, via della Croce 6 48018 Faenza (RA) 0546.22123
info@museozauli.it - http://www.museozauli.it/
http://museocarlozauli.blogspot.com/2009/11/festival-notturni-al-mcz-3-4-5-dicembre.html

sabato 21 novembre 2009

Recensione di La Suave Melodia, Stradivarius 2008, Lorenzo Micheli, Matteo Mela, Massimo Lonardi

Andrea Falconieri La suave melodia

A volte, nel corso di una giornata, torna la voglia, come cantava Battiato, di tornare a vivere a un’altra velocità. Un ritmo meno concitato, un tempo più rilassato, per meglio gustare le cose e vivere in modo pieno la vita. Non è facile, anzi è molto difficile, pressati come siamo da mille impegni, ma a volte succede che qualcosa, l’incontro con una persona speciale, una lettura interessante o un ascolto particolare ci aiutano a rientare su una giusta carreggiata.

E’ il caso di “La Suave Melodia”, ovvero l’ultima uscita della Stradivarius, casa discografica particolare nel panorama italiano che è riuscita a diventarne un punto di riferimento grazie a delle scelte coraggiose: cd monografici, monografie dettagliate anche di autori poco famosi ma di indubbio valore, prime o nuove esecuzioni moderne di partiture antiche da tempo dimenticate o sottovalutate.

Il cd, in edizione cartonata con annesso libretto di 26 pagine in italiano e in inglese, tratta musiche del Seicento italiano, suonate con meravigliosa dedizione da Massimo Lonardi all’arciliuto, Matteo Mela alla chitarra barocca e Lorenzo Micheli alla tiorba e chitarra barocca. Gli autori trattati sono Andrea FALCONIERI, Giovanni Girolamo KAPSBERGER, Giulio BANFI, Girolamo FRESCOBALDI e Alessandro PICCININI, sono 29 tracce per quasi 66 minuti di musica dolce e soave.

Ciò che traspare da queste musiche, magistralmente eseguite dai tre interpreti, è la loro assoluta contemporaneità, è musica del ‘600 e sembra arrivare attraverso un quantum leap temporale eppure fin dal primo ascolto suona familiare, intima e racconta la vita, anche la nostra attraverso le emozioni che riesce a suscitare: gioia, malinconia, ironia, tristezza e soprattutto la vita stessa, che traspare e scorre tersa e limpida nelle note dei tre interpreti.

E’ un flusso, una corrente di musica che ti avvolge e sembra ricordarti che esiste un’altra bellezza, discreta, forse nascosta ma così intima da farti sorridere e lasciarti alla fine dei 66 minuti sazio e appagato. La vita di tutti i giorni torna a chiamare, per fortuna esiste il tasto re-play … click.

Registrazione semplicemente ineccepibile.

Empedocle70

Massimo Lonardi

(Milano, 1953) Ha studiato composizione con Azio Corghi e chitarra classica con Ruggero Chiesa, diplomandosi presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Si è poi specializzato in liuto rinascimentale, frequentando seminari tenuti da Hopkinson Smith. Svolge un'intensa attività concertistica con il liuto rinascimentale, la chitarra rinascimentale, la vihuela e l'arciliuto, con una particolare attenzione al repertorio rinascimentale italiano, del quale ha curato alcune edizioni critiche.Ha effettuato registrazioni per le case Ricordi, Erato, Tactus, Jecklin, Edelweiss, Agorà, Nuova Era e Stradivarius, tra le quali numerosi CD monografici dedicati alle opere per liuto di Francesco Canova da Milano, Pietro Paolo Borrono, Joan Ambrosio Dalza, Vincenzo Capirola e John Dowland, come pure alle opere per vihuela di Luis Milán. Il CD dedicato alle opere per liuto di John Dowland (Agorà) ha vinto il primo premio per la musica strumentale della rivista “Musica e Dischi” nel 1999. Ha insegnato in numerosi corsi di perfezionamento in tutta Italia ed è docente di liuto presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "Franco Vittadini" di Pavia e presso la Scuola di Musica Antica di Venezia.


SoloDuo
Matteo Mela e Lorenzo Micheli

Matteo Mela e Lorenzo Micheli si sono incontrati nell’autunno del 2000: da allora hanno condiviso innumerevoli idee, progetti musicali, viaggi. Nel 2003 hanno formato un duo che ha già percorso centinaia di migliaia di chilometri attraverso l’Europa e tutto il Nord America, suonando in sale come la Carnegie Hall di New York, il Lingotto di Torino e la Konzerthaus di Vienna. Di loro ha scritto il Washington Post: “Extraordinarily sensitive, with effortless command and an almost unbearable delicacy of touch, the duo’s playing was nothing less than rapturous – profound and unforgettable musicianship of the highest order”. Oltre al repertorio per chitarra, Matteo e Lorenzo – in trio con il liutista Massimo Lonardi – esplorano da qualche anno la letteratura italiana del ’600 e ’700 per arciliuto, chitarra barocca e tiorba.
 All’instancabile attività concertistica, da soli e in duo, Matteo e Lorenzo affiancano un non meno febbrile impegno in sala di incisione: la loro discografia comprende, tra l’altro, i tre Quartetti op. 19 di François de Fossa (Stradivarius), i Duos Concertants di Antoine de Lhoyer (Naxos), un’antologia di capolavori per due chitarre del XX secolo (Solaria, Pomegranate), un DVD dal vivo (Mel Bay) e un disco sulla musica di Andrea Falconieri e del ’600 italiano con Massimo Lonardi (Stradivarius), oltre a una decina di lavori solistici per le etichette Paragon/Amadeus, Brilliant, Kookaburra, Mel Bay, Naxos e Stradivarius. Per ulteriori informazioni visitare www.soloduo.it, www.matteomela.it e www.lorenzomicheli.com.

Matteo Mela
ha iniziato gli studi musicali guidato da Renzo Doria Miglietta. In seguito ha definito la propria formazione strumentale con Giovanni Puddu, frequentando inoltre i corsi di Angelo Gilardino, Alirio Diaz, Oscar Ghiglia, David Russell, Sergio e Odair Assad. Sul versante cameristico si è perfezionato con Dario De Rosa, Alexander Lonquich e Pier Narciso Masi all’Accademia Pianistica di Imola.
Il suo interesse per la musica d’insieme lo ha portato a costituire il duo di chitarre Bandini-Mela, che tra il 1991 e il 1998 ha vinto molti importanti concorsi di musica da camera: la Selezione Aram, il Concorso F. Cilea di Palmi, la Selezione della GMI, il Concorso Internazionale Città di Gubbio, il Concorso Internazionale Città di Caltanissetta e il Concorso Perugia Classico.
Nel 2000 Matteo Mela incontra Lorenzo Micheli: il loro si afferma in breve tempo come uno dei duo di chitarre più apprezzati in tutto il mondo. Il Washington Post ne ha scritto: “Extraordinarily sensitive, with effortless command and an almost unbearable delicacy of touch, the duo’s playing was nothing less than rapturous – profound and unforgettable musicianship of the highest order”. Nel 2004 esce per Stradivarius il primo disco del duo, dedicato ai Quartetti di François de Fossa, seguito dai Duos Concertants di Antoine de Lhoyer (Naxos), dall’album Solaria (Pomegranate) e da un disco sulla musica di Andrea Falconieri e del ’600 italiano per tiorba, arciliuto e chitarra barocca (Stradivarius).
Matteo Mela si è esibito, da solo e in formazioni cameristiche, per le più autorevoli istituzioni musicali di numerose città europee e nordamericane. Come solista ha inciso il disco Virtuosi italiani dell’Ottocento (Kookaburra) e l’integrale delle opere per chitarra di Astor Piazzolla (Stradivarius). Matteo vive a Ginevra, dove è docente presso il Conservatoire Populaire de Musique.

Definito dalla critica musicale “l’esecutore ideale dello strumento” (Enzo Siciliano, Il Venerdì di Repubblica) e “prodigious talent” (Soundboard), Lorenzo Micheli, chitarrista e tiorbista, ha vinto alcuni tra i più importanti concorsi di interpretazione del mondo (Gargnano, Alessandria, Guitar Foundation of America). Dopo gli studi con Paola Coppi a Milano, Frédéric Zigante a Losanna e Oscar Ghiglia alla Musik-Akademie di Basilea, Lorenzo ha intrapreso un’intensa attività artistica – come solista e con orchestra – che lo ha portato in tutta Europa, in Canada e in oltre cento città statunitensi, in Africa, in Asia e in America Latina. Tiene regolarmente masterclass per Università e Festival americani ed europei, ha registrato per radio e televisioni di tre continenti e pubblicato saggi e contributi su riviste specializzate italiane e straniere, quali Il Fronimo e Guitar Forum. Insieme a Matteo Mela, Lorenzo Micheli ha suonato nelle sale da concerto di tutto il mondo, dalla Carnegie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna: il Washington Post ha salutato il loro duo come “nothing less than rapturous”.
Per Stradivarius Lorenzo ha registrato una monografia sulle opere per chitarra sola di Dionisio Aguado, una sui Quartetti op. 19 di François de Fossa e un disco sulla musica di Andrea Falconieri e del ’600 italiano per tiorba, arciliuto e chitarra barocca; per NAXOS sono usciti un CD dedicato alla musica di Mario Castelnuovo-Tedesco, i Duos Concertants di Antoine de Lhoyer e l’integrale delle opere di Miguel Llobet; Brilliant Records ha dato alle stampe la sua registrazione integrale dei Concerti di Castelnuovo-Tedesco, la rivista Amadeus un doppio disco sulla musica da camera di Mauro Giuliani e l’etichetta Pomegranate Music un’antologia di opere del Novecento per due chitarre. Lorenzo Micheli insegna presso l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta.

venerdì 20 novembre 2009

Recensione Comienca la musica para guitarra di Massimo Lonardi, Stradivarius

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Ben pochi strumenti hanno dimostrato nel corso del tempo di saper mutare forma e strategia adeguandosi al gusto e allo spirito dell’epoca e del paese di riferimento, adattandosi di volta in volta alle nuove esigenze. Strumento di musica popolare per eccellenza è diventato anche tempo piccola orchestra, oggetto di sfida per e gli interpreti di compositori di musica colta.
Questo disco, il dodicesimo della Collection della Stradivari, concentra l’attenzione sulla forma della chitarra rinascimentale attraverso 29 pezzi suonati dal maestro Massimo Lonardi “pescati” nella letteratura chitarristica cinquecentesca che è riuscita a superare l’oblio dei secoli. Si tratta di brani musicali tratti dai libri di Adrian Le Roy, Simon Gorlier, Guillame Morlaye, Gregoire Brayssing; Melchioro de Barberis, Miguel de Fuenllana e Pierre Phalèèse e Jean Bellère, sapientemente miscelati tra loro realizzando una vera e propria summa, una antologia delle forme musicali in voga nel periodo: si tratta di danze, variazioni su temi noti o schemi armonici prestabiliti, trascrizioni da opere polifoniche vocali e i ricercari o le fantasie nelle quali il compositore sviluppava liberamente il suo stile musicale.
Le musiche sono state eseguite con due chitarre rinascimentali, una accordata in la di Filippo Lesca e una accordata in mi di Stefano Solari. Sono pezzi brevi che vanno dal minuto e 10 secondi di Bransie de Bourgoigne di Adrian Le Roy ai 2 minuti e 34 secondi di Estant assis aux rives aquatiques di Simon Gorlier, miniature musicali, piccole gemme sonore meravigliosamente interpretate da Massimo Lonardi, sia con assoluta cura e dedizione filologica sia con passione e virtuosismo musicale. Attenzione caro lettore, questo non è l’ennesimo esempio di rivival cinquecentesco, qui non si sta cavalcando la comoda tigre di una effimera popolarità mediatica. Questo è un disco eccellente, dai colori pastello, suadente e leggero, di una piacevolezza che va al di là dell’interesse dell’appassionato e del chitarrista. E’ un disco per chi ama la bellezza, per chi apprezza un lavoro sincero, fatto sia con passione musicale sia con accurata ricerca bibliofila sia con certosino lavoro di liuteria.
Comienca la musica para guitarra, la chitarra non si è mai fermata e continua il suo viaggio nel tempo e nella musica.
Qualità di incisione ineccepibile per dinamica e timbro sonoro, una stella in più per i direttori della registrazione Andrea Chenna e Andrea Dandolo.

Empedocle70

giovedì 19 novembre 2009

Talea "musiche nuove dall'antico" 21 NOVEMBRE Mogliano Veneto


Talea
"musiche nuove dall'antico"


Primo appuntamento della stagione dell'Associazione Culturale Musici Mojanesi di Mogliano Veneto, che avrà luogosabato 21 novembreale ore 21.00

presso la sala consiliare del Municipio - Piazza Caduti, 8
Mogliano Veneto


Una novità costituisce sempre una frattura, ma è anche una scommessa sull'esistenza di una continuità, sulla possibilità di crescita. Essa è frutto di invenzione, sperimentazione e, soprattutto, ricerca.

La ricerca di oggi è affidata ai compositori e agli strumentisti del nostro tempo che esplorano la realtà traducendola in suoni. Le forme del passato si evolvono e si schiudono in un universo nuovo attraverso un flusso continuo, che abbatte ogni barriera temporale.

TALEA è l'innesto del nuovo sull'antico, dell'elemento di diversità su ciò che conosciamo, per vederlo germogliare e creare nuove propaggini.

TALEA propone le nuove creazioni per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte di Davide Anzaghi, Sonia Bo, Francesco Maggio, Carla Rebora, Paolo Rotili e Roberto Rusconi, che saranno eseguite dal FramEnsemble.

Esse traggono ispirazione dai capolavori musicali dei più importanti compositori italiani di ricercari del XVI° secolo:
Marco Antonio Cavazzoni (1485 – 1569), Andrea Gabrieli (1510 ca – 1586), Girolamo Cavazzoni (1525 – 1560), Giovanni Gabrieli (1557 circa – 1612), Claudio Merulo (1533 – 1604) e Girolamo Frescobaldi (1543 – 1643).

Musiche commissionate dal FramEnsemble in prima esecuzione assoluta di:

Carla Rebora (1973), Di quadri e di cerchigeometrie concentriche per cinque strumenti

Davide Anzaghi (1936), Ricerca – Re; Ricerca – MI

Paolo Rotili (1959), Canzon sopra canzon

Francesco Maggio (1986), ABBA’

Roberto Rusconi (1972), Ricercare sulla Toccata IX di Girolamo Frescobaldi

Sonia Bo (1960), Frame toccata


PREMIAZIONE DEL CONCORSO DI COMPOSIZIONE “CALL FOR SCORES 2009” –

V° EDIZIONE

Esecuzione di “Delirium” per flauto, violoncello e pianoforte di Panayotis Kokoras (Grecia)

INGRESSO LIBERO

Intervista di Massimo Lonardi terza parte



Sono un appassionato di musica contemporanea e sono rimasto piuttosto colpito di vederla suonare il liuto nel video di CATULLVS, un brano di Maurizio Pisati, dove la si vede suonare in combinazione con percussioni e strumentazione elettronica. Come è nata questa collaborazione con Pisati? Si è trattato solo di un fatto estemporaneo nel suo cammino musicale? Come valuta, più in generale, l'impiego di strumenti d'epoca in contesti diversi da quelli originari, ad esempio proprio per la musica contemporanea?

Ho avuto la fortuna di studiare composizione con Azio Corghi e per qualche anno ho fatto parte, sia come chitarrista che come liutista, del suo gruppo di musica da camera col quale negli anni ‘70 ho preso parte ad alcuni concerti. Non sono quindi nuovo a collaborazioni in quest’ambito e credo che l’utilizzo degli strumenti antichi possa essere per un compositore d’oggi una nuova risorsa e un’ardua sfida.

Al di fuori della musica classica e per chitarra classica ascolta altri generi musicali?

Ascolto molto il Rock degli anni ’60-’70 : Jetro Tull, Led Zeppelin , Pink Floyd , ma anche questa ormai è Musica Antica ( David Gilmour è il mio chitarrista elettrico preferito per l’essenzialità e il lirismo delle improvvisazioni, e stimo molto Mark Knopfler dei Dire Straits, che non suona col plettro ma con le dita della mano destra, utilizzando una tecnica simile a quella dei liutisti del tardo Rinascimento: mignolo appoggiato e pollice all’esterno in alternanza con indice o medio ).Mi piace anche Sting, ma quando esegue le canzoni dei Police o Moon Over Bourbon Street, non quando canta Dowland ! Ho un antico amore per il Jazz ( Miles Davis, John Coltrane ,Chick Corea ...) e per la Bossa Nova. Mi interessano i cantautori francesi ed italiani e la musica popolare ; venti anni fa ho pubblicato una piccola antologia di canti popolari in collaborazione con Brigitte Gras .

Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?

Mi spiace ma, benché abbia registrato una cinquantina di dischi fra LP e CD, di questi argomenti non capisco nulla. Chiedo scusa.

Ci Consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta …

Stand Up dei Jetro Tull , La Symphony of Psalm di Stravinsky, Kind of Blue di Miles Davis , i concerti per violino e orchestra di Mozart nella versione di Giuliano Carmignola ed quartetti di Beethoven nella versione del Quartetto Italiano ( se possibile aggiungerei The Dream of the blue Turtless di Sting, per la bellezza delle canzoni e per gli interventi del sax di Branford Marsalis ).

Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Cinque fantasie di Francesco da Milano, ma non vi dico quali.

Il Blog viene spesso letto da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Consiglierei i giovani chitarristi di dedicarsi soprattutto alla musica d’assieme e, purché non utilizzino unghie troppo lunghe e abbiano la duttilità necessaria per sperimentare l’impostazione antica, di provare a suonare anche la chitarra barocca e la tiorba. Attualmente un buon esecutore di basso continuo ha possibilità di lavoro più ampie di quelle offerte a un solista, ma la cosa più importante è dedicarsi con amore a ciò in cui si crede di più.

Con chi le piacerebbe suonare?

Con Francesco da Milano o con Luys Milan, ma non mi sento ancora pronto.

Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?

Come ho già detto sto preparando, per la Stradivarius , un’antologia dedicata alle musiche per vihuela e, dopo averlo ben rodato in concerto, vorrei registrare il nuovo programma dedicato al ‘700 italiano con Lorenzo Micheli e Matteo Mela. Continuo l’attività concertistica sia come solista che accompagnando vari cantanti. Con la collaborazione della clavicembalista Ero Maria Barbero e di pochi fidati amici musici dirigo il Conserto Vago. Con questo gruppo, e la cantante-attrice Renata Fusco, recentemente abbiamo registrato le “ Villanelle alla Napolitana del Rinascimento “ per la rivista Amadeus.

Grazie Maestro!

Empedocle70

mercoledì 18 novembre 2009

Quarta edizione della Mostra di Liuteria organizzata dall'Accademia della Chitarra di Pontedera

la quarta edizione della Mostra di Liuteria organizzata dall'Accademia della Chitarra di Pontedera avrà luogo sabato 21 e domenica 22 novembre 2009. Anche quest'anno le due giornate, pur ricche di spunti per gli specialisti e gli "addetti ai lavori", sono programmate in modo da risultare interessanti, informative e godibili al pubblico più ampio, inclusi anche coloro, di qualunque età, che non hanno finora mai incontrato la chitarra classica.Esporranno i liutai Franco Barsali (Pisa), Luigi Bubba (Bolzano), Vincenzo Candela (Trapani), Paolo Coriani (Modena), Luciano Maggi (Arezzo), Riccardo Moni (Alghero), Alberto Pala (Pisa), Ottavio Piras (Cascina), Fabio Ragghianti (Pietrasanta), Stefano Robol (Rovereto), Antonino Scandurra (Catania), Rinaldo Vacca (Cabras), Angelo Vailati (Cremona), Alain Wilcox (Firenze). Gli strumenti sono disponibili per prove da parte del pubblico e alla presenza dei liutai. Sabato 21 e domenica 22 la mostra aprirà alle 10:00; come per la precedente edizione, la sede della mostra è il Centro per l'Arte Otello Cirri, Via della Stazione Vecchia, Pontedera.La mostra sarà introdotta da un concerto di Carlo Corrieri, venerdì 20 novembre, ore 21 (Chiesa del Crocifisso, via Curtatone, Pontedera).
Il giovane chitarrista bientinese suonerà musiche di Broca, Castelnuovo-Tedesco, Aguado, Bach, Granados, Rodrigo. Nella giornata di sabato 21, il programma prevede un incontro con il Maestro Alvaro Company (ore 16:00), con esecuzione dal vivo di alcuni suoi brani per duo di chitarre eseguiti da Leonardo Masi e Alessio Monchi, e la prova comparativa degli strumenti (ore 18:30), a cura di Flavio Cucchi.Il concerto serale (Chiesa del Crocifisso, via Curtatone, Pontedera, ore 21:15), è affidato al chitarrista ungherese József Eötvös. Musicista di grande rilievo internazionale, Eötvös eseguirà un programma variopinto e di grande originalità, con brani di Bartók, Scarlatti, Bach, Farkas, Brouwer, Albéniz e proprie composizioni.Domenica 22 novembre i docenti e gli allievi dell'Accademia terranno un concerto in memoria del chitarrista Stefano Tamburini (Teatro Era, ore 16:00). Il concerto serale (Chiesa del Crocifisso, ore 21:00) è dedicato all'esecuzione delle "Variazioni Goldberg" di J. S. Bach eseguite dal duo Giuseppe Caputo - Luciano Pompilio. Il capolavoro bachiano, raramente proposto in versione chitarristica, sarà introdotto presso la sede della mostra (ore 18:00) da un dialogo con gli esecutori e con József Eötvös, primo (ed unico!) trascrittore ed esecutore delle "Goldberg" per chitarra sola.
Il programma della manifestazione è consultabile su:
Per informazioni: info@accademiachitarra.it

Intervista di Massimo Lonardi seconda parte



Come è nata la sua collaborazione con il progetto Guitar Collection della Stradivarius e come si trova con questa casa discografica?

La collaborazione con il progetto Guitar Collection è nata grazie a Frederic Zigante. Devo a lui l’idea di realizzare un’ antologia dedicata alle musiche per chitarra rinascimentale “ Comiença la musica para Guitarra” (il chitarrino rinascimentale si suona senza unghie, con una tecnica simile a quella del liuto). Prossimamente, nella stessa collana diretta da Zigante , pubblicherò un’antologia dedicata ai libri di intavolatura di vihuela stampati in Spagna. Sono molto grato a Frederic ed alla Stradivarius per avermi dato l’opportunità di realizzare questi progetti.

Lei sembra prediligere un particolare repertorio, c’è un autore in particolare che esalta in modo specifico il suo modo di suonare e con cui si trova di più a suo agio?

Come ho già detto prediligo il repertorio rinascimentale italiano. Gli autori coi quali mi sento più a casa sono Francesco da Milano e Petro Paulo Borrono, poi , ovviamente, amo molto John Dowland e, fra gli autori spagnoli che eseguo con la vihuela , Luys Milan e Luys De Narvaez.

Ultimamente stiamo assistendo a una serie di “riscoperte” di autori e di spartiti musicali finora trascurati e nuove edizioni musicali estramemente curate dal punto di fvista filologico (strumenti d’epoca, recupero delle trascrizioni originali, etc), ritiene esaurita la ricerca storica sugli autori originali per chitarra dei secoli passati o crede che possano ancora verificarsi “scoperte” di repertorio inedito di rilevante valore?


Senza dubbio si potranno verificare scoperte di grande valore perché il repertorio per liuto e strumenti similari, considerando anche i manoscritti relativamente poco conosciuti, è enorme.

Quali sono le differenze tecniche tra il suonare un liuto, una chitarra rinascimentale e una tiorba?

Le differenze più rilevanti riguardano l’impostazione della mano destra. Per questo motivo ho scelto di dedicarmi principalmente al repertorio solistico del liuto rinascimentale e della vihuela, mentre ho smesso di suonare la tiorba e la chitarra barocca ( che richiedono una tecnica dlla mano destra più simile a quella della chitarra moderna e l’utilizzo della diteggiatura medio-indice e dei legati in luogo dell’alternanza pollice-indice caratteristica prassi rinascimentale che mi è più congeniale). Attualmente suono l’arciliuto soprattutto nell’ambito della musica d’assieme. Adoro accompagnare la voce.

Trovo estremamente affascinante l’idea di riproporre con rigore filologico un repertorio di diversi secoli fa, interpretandone la musica con strumenti d’epoca. Quanto però può essere diverso il suo modo di suonare rispetto a quello dell’epoca? Ci vuole parlare dei suoi strumenti, la loro storia e come sono arrivati a voi attraverso il tempo?

Come ho spiegato nella risposta ad una precedente domanda, cerco di adeguare il più possibile il mio modo di suonare a tutto ciò che oggi sappiamo sulla prassi esecutiva e sullo stile degli autori che eseguo.

Lei suona sia strumenti d’epoca, che copie di recente costruzione, che rapporto ha instaurato con i liutai per la realizzazione e la manutenzione delle sue chitarre e liuti? Collabora con dei liutai di fiducia?

Collaboro con alcuni liutai di fiducia che mi mostrano tutta la loro pazienza e comprensione.

Quale significato ha l’improvvisazione nella sua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

Come è ormai noto l’improvvisazione giocava un ruolo fondamentale nell’ambito della musica del Rinacimento ( Il celebre “ Tratado de Glosas “ – 1553 – di Diego Ortiz altro non è che un metodo di improvvisazione). Il Barocco è il trionfo dell’esecuzione estemporanea, basti pensare alla pratica del basso continuo e all’ornamentazione vocale e strumentale, ma anche nel periodo Classico-Romantico l’improvvisazione aveva un ruolo importante, non dimentichiamo che Mozart e Beethoven erano fantastici improvvisatori, mentre oggi quest’arte è rimasta appannaggio soprattutto di alcuni generi musicali come il Jazz o il Rock o di una parte della musica contemporanea. Purtroppo non sono un buon improvvisatore (il mio carattere lo impedisce), ma ho suonato e registrato con eccezionali improvvisatori come i cembalisti-organisti Ottavio Dantone e Guido Morini o il cornettista Doron David Sherwin , e forse qualche cosa ho imparato.

continua domani...

martedì 17 novembre 2009

Intervista di Massimo Lonardi prima parte



La prima domanda è d’obbligo: come è nato il suo amore e interesse per la chitarra e per il liuto?

Sono nato nel 1953 ed ho cominciato lo studio della musica da autodidatta verso i 13 anni, come chitarrista rock (amavo,ed amo, soprattutto i Jethro Tull). Dopo qualche tempo ho deciso di iscrivermi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dove ho avuto la fortuna d’avere come insegnante di chitarra classica Ruggero Chiesa che, fin dai primi anni di studio, mi fece conoscere la musica per liuto. Grazie a mia madre, che è pittrice e decoratrice, conoscevo già le arti figurative del Rinascimento, ma non sapevo nulla della musica di quest’epoca storica che cominciai ad amare attraverso trascrizioni per chitarra del mio insegnante. In seguito, dato che con la chitarra classica non suonavo altro che intavolature per liuto, decisi di dedicarmi esclusivamente allo studio della prassi esecutiva degli strumenti antichi e frequentai diversi corsi con Hopkinson Smith.

Lei si è diplomato al Conservatorio di Milano con Ruggero Chiesa e poi ha studiato con Hopkinson Smith, che ricordi ha di questi due insegnanti?

Di Ruggero ricordo soprattutto la grande disponibilità, la pazienza e l’amore col quale insegnava. Hokpinson Smith , oltre che un grande esecutore ( rimane il liutista al quale mi sento più vicino e riconoscente) è, come tutti sanno, un ottimo insegnante dotato di straordinario intuito e di affettuosa ironia.

Il suo penultimo cd per la Stradivarius, “La Suave Melodia”, ha ricevuto, giustamente, molte lodi e commenti positivi dalla stampa specializzata, vuole raccontarci come è nato questo progetto e come mai è stata scelta la formula del trio chitarristico, in compagnia di Lorenzo Micheli e Matteo Mela? Come è stato lavorare con questi chitarristi, stilisticamente e anagraficamente più giovani di lei?

Qualche tempo fa Lorenzo Micheli mi disse che aveva intenzione di iscriversi al corso estivo che ogni anno tengo a Brisighella. Pensavo che scherzasse, ma invece me lo trovai lì, iscritto assieme al suo ex insegnante Frederic Zigante (in seguito, arrivò anche Leopoldo Saracino). Fui sorpreso ed onorato di avere, anche se per breve tempo, allievi di questo calibro che costituirono la Master Class di più alto livello ch’io abbia mai avuto.
L’anno successivo con Lorenzo e Matteo Mela, un altro chitarrista di eccezionale livello al quale ho avuto il piacere di dare qualche consiglio per la prassi esecutiva antica, abbiamo formato il trio composto da tiorba, chitarra barocca e arciliuto (o arciliuto e due chitarre barocche), per realizzare il progetto “ La suave melodia “dedicato ad Andrea Falconieri ed al suo tempo. Dopo aver eseguito questo programma per un anno abbiamo deciso di registrarlo per la Stradivarius.
Lavorare con Lorenzo e Matteo è per me una delle più grandi soddisfazioni perché siamo amici e abbiamo un’intesa musicale assoluta. Inoltre collaborare con loro che, essendo chitarristi classici utilizzano le unghie (anche se piuttosto corte ), è stata l’occasione per definire meglio il concetto che, attraverso lo studio di vari documenti dell’epoca, mi sono formato della sonorità degli strumenti a pizzico nel Barocco italiano e spagnolo. Molti miei colleghi liutisti sono tuttora convinti che il liuto e gli strumenti similari vadano comunque suonati senza l’utilizzo delle unghie, ma questo non corrisponde alla realtà storica. L’impostazione della mano destra secondo la prassi rinascimentale (molto orizzontale con il pollice sotto all’indice, chiaramente descritta nella prefazione all’intavolatura di Vincenzo Capirola- Venezia ca.1517, e documentata da un’enorme quantità di documenti iconografici) non richiede l’uso delle unghie (che con questa posizione darebbero solo fastidio), ma per il Barocco italiano le cose cambiano notevolmente. Alessandro Piccinini, che ritengo sia stato il più grande liutista-compositore italiano vissuto a cavallo tra ‘500 e ‘600, nelle preziose istruzioni contenute nella sua “ Intavolatura di liuto e di chitarrone “ pubblicata a Bologna nel 1623, richiede esplicitamente l’utilizzo delle unghie della mano desta. Dopo aver raccomandato che l’unghia del pollice non sia molto lunga scrive : “ Le altre tre dita. cioè Indice, Medio, & Anulare, i quali certamente debbono havere le ugne tanto lunghe che avanzino la carne, e non più, & che abbiano dell’ovato, cioè ; che siano più alte in mezo; s’adopreranno in questa maniera ; che quando si farà una pizzicata ... si piglierà detta corda con la sommità della carne, & urtandola verso il fondo , si farà, che l’ugna lasci sfuggire tutte due le corde, e faranno armonia buonissima....”. Ovviamente questo tipo di attacco delle corde, unito alla diversa impostazione della mano destra in uso dal tardo Rinascimento ( meno orizzontale rispetto a quella in uso nel Rinascimento e più simile, fermo restando l’appoggio del mignolo alla tavola armonica, a quella della moderna chitarra classica, col pollice all’esterno), non può che generare una sonorità liutistica diversa da quella che si ottiene con l’impostazione rinascimentale. Non bisogna però credere che questa prassi sia un’anomalia o una bizzarria ascrivibile solo a Piccinini ; l’analisi delle fonti iconografiche conferma, in alcuni casi, l’uso delle unghie e Filippo Della Casa, uno degli ultimi liutisti italiani, nel suo manoscritto “ Suonate di Celebri Auttori ... “ parla di “ ... tasteggiare con le unghie ... “ confermando la continuità di questa prassi, almeno per quanto riguarda l’ Italia, fino alla fine del ‘700, mentre nell’ imprimatur del maestro di cappella Sebastian Alfonso per il libro di chitarra di Gaspar Sanz leggiamo : “ vi sono alcuni che suonando con le unghie e vi rapiscono l’anima mentre altri ve la graffiano ... “ Quindi ciò che conta è il modo, la qualità del tocco col quale le unghie vengono utilizzate. Per il CD dedicato a Falconieri anch’io, che essendo soprattutto un liutista rinascimentale normalmente non uso le unghie, mi sono lasciato crescere un filo d’unghie nella forma raccomandata da Piccinini.

continua domani...

lunedì 16 novembre 2009

Trash TV Trance Fausto Romitelli


Fausto Romitelli
Trash TV Trance
Werke von Fausto Romitelli (1963 –2004)
Mi, 18. November 2009 20.00 Uhr
Dampfzentrale Bern
Kesselhaus Marzilistrasse 47 3005 Bern
Eine Zusammenarbeit IGNM Bern und HKB
Eintritt: CHF 25.– / 20.–
Mitglieder der IGNM Bern sowie Studierende
und Mitarbeitende der HKB haben freien Eintritt.

Blood on the floor, Painting 1986 (2000)
pour flûte (aussi flûte alto, autre accessoire
[harmonica]), clarinette (aussi clarinette basse,
harmonica), guitar électrique, clavier
électronique, violon, violon2, alto, violoncelle

Seascape (1994)
pour flûte à bec contrebasse
Simmetrie d’oggetti (1987-88)
pour flûte à bec et guitare

Trash TV Trance (2002)
pour guitare électrique

Professor Bad Trip, lesson I (1998)
pour flûte (aussi flûte basse), clarinette (aussi
clarinette basse et harmonica), percussions,
guitar électrique, piano (aussi clavier électronique),
violon, alto, violoncelle, dispositive
électronic

Ensemble
Matthias Arter
— Leitung
Agnès Vass
— Flöte
Valentina Strucelj
— Klarinette
Gilbert Impérial
E-Gitarre
Natalia Koziarz
— Klavier
Samuel Forster
— Schlagzeug
Ivona Krapikaite
— 1. Violine
Piotr Szabat
— 2. Violine
Claudia Mulas
— Viola
Fulvia Mancini
— Violoncello
Virginia Arancio
— Gitarre

Teresa Hackel
— Blockflöte
Celine Herrero
— Kontrabassblockflöte
Roman Lerch/Beat Müller
— Elektronik

Recensione di Libros De Musica para Vihuela di Massimo Lonardi, Stradivarius, 2009

P1010443

English Version

E’ con grande soddisfazione e piacere che ascolto e recensisco questo diciannovesimo capitolo della Guitar Collection diretta da Frederic Zigante, ultima fatica discografica del Maestro Massimo Lonardi, seguito ideale dei già bellissimi Comienca la musica para guitarra e La Suave Melodia.
Questa volta troviamo qui eseguiti ben ventinove brani di diversi autori quali Luys Milàn, Luys de Narvàez, Alfonso Mudarra, Enriquez de Valderràbano, Diego Pisador, Miguel de Fuenilana, Esteban Daza e Diego Pisador, tutti autori spagnoli, compositori che hanno dedicato la loro fantasia e la loro creatività al servizio della Vihuela spagnola nel suo periodo di massimo splendore compreso tra il 1535-36 (data dell’edizione di El Maestro) e la fine del secolo.
Si tratta quindi di una antologia monografica che illustra questo particolare periodo di fervida creatività musicale, come scrive lo stesso Lonardi nel bel libretto di 28 pagine che come sempre accompagna il cd, come la Stradivarius ci ha ormai abituati “riunire in un cd brani di vari autori e di varie tendenze stilistiche traendoli da una letteratura strumentale vasta e di altissima qualità come quella per vihuela è piuttosto l’occasione per definire preferenze e affinità del tutto soggettive.”
E’ musica cristallina quella che esce dai due strumenti realizzati da Stefano Solari, dalle polifonie ricche e vibranti, dai colori tersi e intensi che per più di un’ora ci fanno gentile e discreta compagnia, Lonardi ci fa attraversare tutti i principali generi musicali che caratterizzano il repertorio solistico dello strumento: Fantasias e Tientos, Diferencias e varie forme di danza. Un brano su tutti da segnalare? La splendida e impeccabile versione della Fantasia que contrahaze la harpa di Aloso Mudarra, da solo vale l’acquisto del cd!

Empedocle70

Speciale Massimo Lonardi: Biografia


(Milano, 1953) Ha studiato composizione con Azio Corghi e chitarra classica con Ruggero Chiesa, diplomandosi presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Si è poi specializzato in liuto rinascimentale, frequentando seminari tenuti da Hopkinson Smith. Svolge un'intensa attività concertistica con il liuto rinascimentale, la chitarra rinascimentale, la vihuela e l'arciliuto, con una particolare attenzione al repertorio rinascimentale italiano, del quale ha curato alcune edizioni critiche.Ha effettuato registrazioni per le case Ricordi, Erato, Tactus, Jecklin, Edelweiss, Agorà, Nuova Era e Stradivarius, tra le quali numerosi CD monografici dedicati alle opere per liuto di Francesco Canova da Milano, Pietro Paolo Borrono, Joan Ambrosio Dalza, Vincenzo Capirola e John Dowland, come pure alle opere per vihuela di Luis Milán. Il CD dedicato alle opere per liuto di John Dowland (Agorà) ha vinto il primo premio per la musica strumentale della rivista “Musica e Dischi” nel 1999.


Ha insegnato in numerosi corsi di perfezionamento in tutta Italia ed è docente di liuto presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "Franco Vittadini" di Pavia e presso la Scuola di Musica
Antica di Venezia.

Speciale Massimo Lonardi



Intervista prima parte

Intervista seconda parte

Intervista terza parte

sabato 14 novembre 2009

Chiara Asquini plays in CabaneB

giovedì 17 dicembre 2009
Ora: 20.00 - 21.30
Luogo: CabaneB, Mühledorfstrasse 18 - 3018 Bern


Improvisation

J. Rodrigo Invocacion y danza

E. Carter Shard

Improvisation

G. Rossini Cavatina sull’Aria “O bel raggio lusinghier” dall’Opera Semiramide

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Improvisation

L. Brouwer Hika (in memoriam Toru Takemitsu)

T. Takemitsu Equinox

M.M. Ponce 20 variazioni e fuga su “La follia di Spagna”

Masterclass di Arturo Tallini in collaborazione con Medici Senza Frontiere dal 4 al 8 Dicembre 2009

Masterclass di Arturo Tallini in collaborazione con Medici Senza Frontiere; il repertorio è a libera scelta dei partecipanti. A Monterotondo (Roma) dal 4 al 8 Dicembre 2009. Durante il concerto finale una giuria formata da Arturo Tallini, un chitarrista di fama e dal pubblico, assegneranno una borsa di studio di 200 euro. Laboratorio su Serenata per un Satellite di Bruno Maderna: il lavoro dei partecipanti sarà coordinato da Arturo Tallini e presentato in concerto la sera dell'8 Dicembre.
0039 3332268631

Heitor Villa-Lobos: Concerto for Guitar & Orchestra - II - Andantino - Andante

Heitor Villa-Lobos: Concerto for Guitar & Orchestra - I - Allegro Preciso

venerdì 13 novembre 2009

Concerto di Frank Bungarten


Ultimo appuntamento con la quinta edizione de “IL MONDO DELLA CHITARRA” , organizzata dall’Istituto Superiore di Studi Musicali ”Conservatorio Guido Cantelli”. Venerdì 20 novembre alle ore 21 si esibirà nell’Auditorium “Fratelli Olivieri” il chitarrista tedesco Frank Bungarten, uno dei maggiori chitarristi della sua generazione. In programma musiche di Bach, Sor e Rodrigo. L’ingresso al concerto è gratuito. Concertista affermato in tutto il mondo Frank Bungarten ha eseguito un vastissimo repertorio, molto del quale è stato registrato per la prestigiosa etichetta MD&G.

Va ricordato in particolare il doppio CD con la prima registrazione delle sonate per violino di J.S. Bach, trascritte per chitarra, e quello contenente i “24 Caprichos de Goya” di Mario Castelnuovo-Tedesco, premiato con “Preisder Deutschen Schallplattenkritik” (premio della critica tedesca). Recentemente ha ricevuto anche il prestigioso “Echo Klassik” come "Miglior strumentista dell’anno“. Frank Bungarten è docente alla “Hochschule für Musik und Theater” di Hannover e dirige la classe di concertismo alla Musikhochschule di Lucerna; sabato 21 terrà in Conservatorio una masterclass di perfezionamento aperta anche agli esterni.

Intervista con Giorgio Tortora quarta parte




Come vedi la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?

Quando io ero ragazzo ad incidere gli LP erano sempre i soliti (bravissimi), mentre oggi tutti possono far ascoltare se stessi con grande facilità. In altri termini questa enorme scelta potrebbe trasformarsi in un bene per la musica, fatta di nuovi distinguo, anime, e soprattutto…..mani.

Ci consigli cinque dischi per te indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.

La mia classifica è questa:

1) “Night Prayers”, con Giya Kancheli, Erivan Klimms, Retmkim Fert
2) “Trieste Piano works” di Mariarosa Pozzi
3) “Tarkus” di Emerson Like & Palmer
4) “Musica Incidental Campesinos” Ginastera – dir. Dudamel
5) “Modulante” del Gorni Kramer quartet


Concordo sull'ultimo.. gran bel disco! Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Se intendi “chitarristicamente” rispondo:

1) I Cuaderni di Abel Carlevaro per la tecnica
2) La “Sonata Romantica” di M.M.Ponce per la musicalità
3) “Tiento” di Ohana, per la genialità
4) “Torija” di F.M.Torroba per la bellezza
5) “On the Sky air and Smiles” di Brouwer, per la gioia di suonare.



Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli senti di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Di iniziarla e mandare a quel paese chiunque provi ad ostacolarli.

Con chi ti piacerebbe suonare e chi ti piacerebbe suonare? Che musiche ascolti di solito?

Ho suonato con molti musicisti in più di 500 concerti, ma con alcuni di essi mi piacerebbe farlo ancora. Lo scorso anno ho diretto in Slovenia la “Kras Festival Orchestra” con Marko Feri in veste di solista: rifarei! Riguardo le musiche che ascolto mi è capitata tra le mani ultimamente una strana composizione per chitarra, cello e violino, che avevo composto nel 2000 ed inciso con alcuni amici in uno studio di Treviso. Quella composizione tuttavia non porterà mai nome perché cedetti immediatamente i diritti ad un compositore americano che all’epoca pagava molto bene. Dopo un mese quel brano fu montato in un film “In the Mood for Love” vincendo la palma d’oro a Cannes. Mi ha però ringraziato……

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Su cosa stai lavorando?

Sto cercando di promuovere un quartetto di miei alunni. Il lavoro più difficile è convincerli che sono bravi e i confini del loro pudore musicale si possono valicare. Oltre a ciò sono usciti in questi giorni tre nuove mie composizioni: la prima, “American Friends” si compone di 24 studi dedicati ognuno a ventiquattro chitarristi, alcuni americani, due tedeschi, un olandese, due neozelandesi, ma anche alcuni straordinari alunni di Aniello Desiderio, artista sublime che mi ha dato un grande aiuto. Il secondo lavoro si intitola “Sonatina Lauriana”, omaggio ad Antonio Lauro e dedicata ad una giovanissima prodigio della chitarra, Betty Magdalena Trevisan ed a sua madre, la chitarrista venezuelana Adriana Veroes, ed terzo si intitola “Races, Sliwowitz & anomalous Smiles”, un quartetto di chitarre che sottointende alla vita sbagliata di chi perde sorridendo le ore tra uno Sliwowitz (che è un liquore amaro) ed il tempo che inesorabile se ne va. Vi è un’ultima cosa che mi frulla in testa ed è una forma d’arte nuova nella quale la musica interagirà con la sensibilità emotiva dell’interprete, anzi si auto-costruirà seguendo la sua personalità. Ho scelto come strumento il pianoforte perché convinto che non abbia l’anima e rendendo così protagonista quasi assoluto chi lo suona. Mariarosa Pozzi, artista straordinaria, la sola che sa trasformare in proprio sangue ciò che suona, sarà protagonista/interprete del DVD che verrà distribuito da Mel-Bay negli USA.

Grazie Giorgio e in bocca al lupo!

Empedocle70

giovedì 12 novembre 2009

XIV FESTIVAL CHITARRISTICO INTERNAZIONALE del Friuli Veenzia Giulia

con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri
con il sostegno e il patrocinio del Comune di Pordenone
con la collaborazione della Provincia di Pordenone
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia



XIV FESTIVAL CHITARRISTICO INTERNAZIONALE
del Friuli Venezia Giulia



Direzione artistica: Paolo Pegoraro


13 - 22 novembre 2009
Pordenone - ex Convento di San Francesco


Venerdì 13 novembre 2009 - ore 20.45


Concerto del Guitar4mation


Musiche di T. Gubitsch, K. Szymanowski, J. Rodrigo, S. Assad,
I. Albéniz, P. Metheny, C. Corea, A. Piazzolla, A. Ginastera


Ingresso € 8


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Sabato 14 novembre 2009 - ore 20.45


Concerto di Pablo Garibay


Musiche di L. Milán, J. Turina, F. Tárrega, M.M. Ponce,
L. Brouwer, E. Cordero, F. Martin, A. José

Ingresso € 8


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Domenica 15 novembre 2009 - ore 20.45


Concerto di Petra Polackova

Concerto premio offerto dal Festival Chitarristico Internazionale del Friuli Venezia Giulia
al vincitore del concorso "J.K. Mertz", Bratislava 2008


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Domenica 15 novembre 2009 - ore 21.45

Concerto di Sabrina Vlaskalic

Concerto premio offerto dal Festival Chitarristico Internazionale del Friuli Venezia GIulia
al vincitore del concorso Niksic (Montenegro) 2008


Ingresso gratuito


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Lunedì 16 novembre 2009 - ore 20.45


Concerto dell'HexacordEnsemble

Thomas Offermann, direttore


Musiche di H. Villa-Lobos, J. Rodrigo, L. Brouwer

Ingresso gratuito


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Lunedì 16 novembre 2009 - ore 20.45

Concerto dell'HexacordEnsemble Junior

Vito Nicola Paradiso, direttore

Musiche di Vito Nicola Paradiso

Ingresso gratuito


Informazioni:
scrivi@farandola.it,
tel. 0039 0434 363339
cell. 0039 340 0062930

Intervista con Giorgio Tortora terza parte



Sempre Luciano Berio ha scritto “la conservazione del passato ha un senso anche negativo, quanto diventa un modo di dimenticare la musica. L’ascoltatore ne ricava un’illusione di continuità che gli permette di selezionare quanto pare confermare quella stessa continuità e di censurare tutto quanto pare disturbarla”, che ruolo possono assumere la musica e i compositori contemporanei in questo contesto?

I compositori definiti contemporanei anch’essi non esistono. Ci sono persone che con la musica vorrebbero comunicare, altre rappresentare, altre ancora sperimentare. A me non piacciono i provocatori, meno ancora i “giustificatori”. Per capire questo concetto basta guardare alla pittura dove un manipolo di nuovi artisti utilizza con estrema naturalezza gli stilemi del passato, filtrandoli poi con una pretestuosa concettualità analitica, riuscendo ad imporre infine un qualsivoglia segno.
Ho visto assurde opere di Julian Schnabel e di Damian Hirst quotare cifre imbarazzanti anche per il collezionista più ingenuo, ma per fortuna la musica è una forma artistica più complicata delle altre e gli aspetti illusori - quando passano - poi muoiono. Guarda Berio che hai citato molte volte nelle tue domande: compone le “Sequenze” legandole a forme gregoriane, ma certamente nessun ascoltatore darebbe un giudizio diverso se questi straordinari branisi intitolassero “Tropi” o “Lukumskaije”. Nella musica le troppe parole hanno confuso l’arte suprema: illustri maestri che, ignari della discriminante inserita nella tua domanda, hanno prodotto semplicemente musica sublime, oggi sono ignari protagonisti delle suonerie dei telefonini.


Parliamo di marketing. Quanto pensi sia importante per un musicista moderno, intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?

Il marketing è fondamentale. Il mio nome, Giorgio Tortora, non è certo di primo livello ma cosa dovrei fare per evitare di impormi al giudizio degli esecutori attraverso - magari - un mio pronipote che forse fra cent’anni mi riscoprirà, se non utilizzare al meglio le attuali tecnologie? Ovviamente ci deve essere una reale solidità rispetto ciò che si ha la presunzione di proporre, ma un editore, un agente di spettacolo, non metterebbero certo soldi ad un qualsivoglia progetto - pur ben reclamizzato - se privo di solide fondamenta, con il paradosso - e non mi chiedo se positivo o negativo - che l’operazione commerciale diviene dogma di una nuova gerarchia di valori. Che vada bene o che vada male ai totem della musica, così sarà, anzi, così già è!.

Quale significato ha l’improvvisazione nella tua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

Per me l’improvvisazione, soprattutto quella jazzistica, è la rovina della musica! Ho molto riflettuto prima di arrivare a questa affermazione così negativa, ma la mia motivazione consiste nel credere che nessuna mente umana mai riuscirà a determinare una sequenza di “arte suprema” semplicemente improvvisando. Il resto è atteggiamento culturale, moda.


continua domani