lunedì 20 luglio 2009

Speciale Auand: la casa discografica


Collezionare dischi e essere appassionati di musica può a volte trasformarsi in un percorso che a volte può portare ad un’inattesa professione. I fondatori di alcune delle più famose etichette nella storia del jazz; gente come Bob Weinstock (Prestige), Alfred Lion (Blue Note), Norman Granz (Verve) e Orrin Keepnews (Riverside) sono stati in primis degli appassionati, che hanno sentito la necessità di documentare i suoni che li circondavano: a un certo punto, raccogliere ciò che era già a loro disposizione non era più sufficiente.
Come i suoi famosi predecessori, Marco Valente, che gestisce l'etichetta indipendente italiana Auand, ha iniziato come un appassionato conoscitore e collezionista di dischi, imparandone ad amare ogni dettaglio: copertina, etichetta, note, logo, foto. Una passione che si è tradotta in una delle caratteristiche distintive della sua casa discografica: la cura per il prodotto e la scelta certosina delle immagini che lo accompagnano.
Fin dalla sua prima uscita discografica nel 2001, X-Ray di Gianluca Petrella, la Auand è riuscita a costruire con tenace costanza un catalogo, che colpisce sia in termini di coerenza che di diversità. Formalmente, Auand si descrive come un marchio d'avanguardia, che però non nasconde, anzi sembra mostrare con orgoglio le proprie connessioni col passato e la tradizione jazzistica, mentre a dimostrazione del desiderio di contemporaneità e della volontà di ampliare i confini del “vissuto musicale” che animano questa etichetta si segnalano le tracce multimediali inserite in molti cd. A conferma della passione per il disco, per la registrazione come manufatto, come oggetto estetico dal valore in se intrinseco non è disponibile il download digitale dal sito internet della casa discografica, mentre è disponibile un servizio di radio web dove è possibile ascoltare assaggi delle diverse proposte musicali.

Siti Internet:

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