martedì 14 aprile 2009

File under Culture&Art 1.0.0


"In una società capitalistica, il progresso economico è sempre fermento e agitazione" Joseph A.Schumpeter


Cos’è la cultura? E’ definibile in senso univoco? Esistono più possibilità semantiche? Cambia in senso geografico? E la società? E l’Arte?
Il concetto moderno di cultura può essere inteso come quel bagaglio di conoscenze ritenute fondamentali e che vengono trasmesse di generazione in generazione. Tuttavia il termine cultura può generare diversi significati semantici sui quali è interessante indagare:
- la concezione umanistica o classica presenta la cultura come la formazione individuale, un’attività che consente di “coltivare” l’animo con una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere più o meno colta.
- la concezione antropologica o moderna presenta la cultura come il variegato insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali e delle abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo: si suppone l'esistenza di diverse culture, e di un territorio culturale condiviso.
Fin qui tutto bene, ma proviamo a fare un passo in una direzione diversa: se provassimo a definire “cultura” tutto quanto non siamo obbligati a fare? Siamo obbligati a mangiare ma non ad avere alcun tipo di cucina, pizza o tiramisù. Dobbiamo proteggerci dalle intemperie ma non siamo obbligati necessariamente a scegliere se indossare Lewis o Yves Saint Laurent. Siamo costretti a spostarci sulla superficie del globo ma non siamo obbligati ad andare a piedi o in nave. Queste altre cose, noi scegliamo di farle: potremmo sopravvivere anche se scegliessimo di non farle.
Possiamo chiamare le attività del tipo "obbligato" funzionali e quelle dei tipo "non obbligato", stilistiche. Le attività umane si distribuiscono su un lungo continuum, che va dal funzionale (nascere, mangiare, dormire, morire) allo stilistico (dipingere quadri astratti, sposarsi, indossare elaborate sottovesti di pizzo).
segue...

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