giovedì 16 aprile 2009

CERCANDO MARIETTA Appunti particolari di una ricerca Di Angela Cingottini parte prima


CERCANDO MARIETTA Appunti particolari di una ricerca
Di Angela Cingottini


Pubblicato su Il Moggio, anno 2, n.1, Città della Pieve.

Il 10 febbraio del 2007 l’International Opera Theater di Philadelphia tenne a Città della Pieve una serie di audizioni per cantanti lirici finalizzate ad un premio intitolato al soprano Marietta Piccolomini (1834-1899). In quella occasione il Comune, che patrocinava il premio stesso, e la Libera Università di Città della Pieve si fecero promotori di un pomeriggio culturale in teatro per ricordare e far conoscere ai pievesi quella loro concittadina della seconda metà dell’ottocento. L’Assessore alla Cultura, Prof. M. Luisa Meo e la Dott. Daniela Barzanti, Presidente della Libera Università, sapendo che da anni mi occupo di ricerche sulla soprano senese, mi incaricarono di condurre la presentazione. Non senza emozione esordii rivelando ai presenti che proprio un 10 febbraio, quello del 1859, Marietta Piccolomini dava l’addio a Philadelphia cantando per l’ultima volta alla Academy of Music, attualmente il più antico e all’epoca il più prestigioso teatro degli Stati Uniti, dopo un mese di successi ininterrotti . Durante quella stessa tournéé, il 25 gennaio, la Piccolomini si era esibita anche nella Traviata, opera per cui è passata alla storia come l’interprete che meglio aveva saputo renderne lo spirito e il carattere. Bene, proprio il 25 gennaio del 2007 a Philadelphia si erano svolti i festeggiamenti inaugurali per il 150° della fondazione dell’Academy e la direttrice dell’International Opera Theatre di Philadelphia, Karen Saillant, poco prima di partire per sovrintendere al concorso di Città della Pieve , vi stava partecipando con un suo lavoro di regia. Queste coincidenze di date erano emerse per caso, durante una delle mie tante ricerche su internet per trovare o verificare notizie intorno alla tournée americana della Piccolomini. E’ infatti cosa nota che la soprano ha cantato a New York ed è stata la prima a portarvi la Traviata , ma quella sera, proprio il 25 gennaio 2007, per uno di quegli incastri di parole chiave che a volte ti portano dove non penseresti mai, mi trovai davanti agli occhi “ Philadelphia, Chronology of the Opera, 1859”. Non avevo digitato io il nome della città, ma era evidentemente bastato il nome della cantante e l’anno. Ed ecco la notizia che lei, proprio nel gennaio- febbraio, era stata a Philadelphia e nella stessa sera in cui, 148 anni dopo, io ne venivo a conoscenza, aveva eseguito il suo cavallo di battaglia.
Un messaggio di posta elettronica per comunicare con Karen che non sentivo da alcuni giorni. Mi risponde immediatamente, nientemeno che dal camerino della Academy of Music storicamente destinato alla Prima Donna, in quel caso riservato a lei per il lavoro che stava conducendo: inutile dire che entrambe siamo rimaste folgorate sulle rispettive sedie, davanti ai nostri reciproci messaggi .
Ripresami dallo stupore aggiunsi le notizie riguardanti la presenza di Marietta Piccolomini a Philadelphia alle tante che avevo raccolto nel giro degli anni, alcune veramente regalate dal caso, da quando , per caso, avevo sentito per la prima volta il suo nome e avevo cominciato ad occuparmi di lei.
Fu agli inizi del 2000 quando, a Siena, vidi un manifesto che annunciava un concerto dell’Unione Corale Senese in onore di Marietta Piccolomini. Nonostante io sia senese non sapevo che nell’illustre famiglia ci fosse stata una Marietta cantante, lo evincevo da quel manifesto. Solo diverso tempo dopo ebbi modo di collegarlo alle onoranze riservatele nella sua città in occasione del centenario della morte. Accadde dopo che, nel 2003, a Città della Pieve, ero incappata per la seconda volta nel suo nome. Mi trovavo in Palazzo Fargna e con il Dott. Bittarello stavo pianificando il corso di Storia della Canzone Italiana che tenevo per la Libera Università. Fu lui a passarmi l’informazione che nell’800 una grande cantante senese aveva soggiornato spesso a Città della Pieve nei possedimenti del marito, un nobile di origini romane,il Marchese Francesco Caetani della Fargna sposato nel 1860, nel cui palazzo la nostra conversazione si stava svolgendo. Mi venne da pensare che in fondo anch’io, senese, ero capitata alla Pieve a causa di mio marito e della casa dei suoi antenati che, a pochi metri da palazzo Fargna, ci ospitava sempre più spesso. Mi sentii in dovere di saper di più su questa mia doppiamente concittadina.
Mi furono procurati un articolo di Gaetano Fiacconi e una scheda relativa a Marietta Piccolomini presente nel libro di Don Fiorenzo Canuti “Nella patria del Perugino”, che costituirono il mio punto di partenza. Da una prima ricerca bibliografica su internet venne fuori un’unica opera completa, una biografia praticamente introvabile in quanto pubblicata nel 1900, l’anno successivo alla morte di Marietta e scritta da un parente, Pietro Piccolomini. Raccontare come non molto tempo dopo , a Siena, io sia riuscita a venire in possesso di alcune copie dell’opera, ripubblicata in copia anastatica nel 2000,senza averle cercate, ha del fiabesco. Il libro di per sé non aggiungeva nulla a quanto già conoscevo . Si tratta di una biografia di 21 pagine con una appendice di tre lettere di Marietta alla nonna e una serie di articoli di giornale relativi a concerti da lei tenuti. Le lettere non sono datate e in alcuni casi, come lo stesso curatore avverte, non lo sono neppure gli articoli, ritagliati da giornali e messi a sua disposizione quasi mezzo secolo dopo. Dai contenuti delle lettere si evince che sono state scritte agli inizi della carriera, nel ’52 e ’53. Anche gli articoli si riferiscono ai successi italiani e quindi per un periodo che va fino alla metà del 1856 quando, stipulato un contratto con l’impresario Benjamin Lumley ,il patron dell’ Her Majesty Theatre di Londra, la sua carriera si svolse soprattutto, con incredibili successi, fuori d’Italia.
segue...

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