sabato 6 settembre 2008

Speciale SoloDuo: Matteo Mela e Lorenzo Micheli - Intervista di Empedocle70 parte seconda

E:. Oltre a svolgere una notevole attività come concertisti, siete entrambi insegnanti: Matteo Mela presso il Conservatoire Populaire de Musique di Ginevra e Lorenzo Micheli presso l’Istituto Musicale Pareggiato di Aosta. Come riuscite a combinare queste due attività? A volte si ha l’impressione di una dicotomia tra le due “carriere”:che un concertista non riesca ad essere allo stesso tempo anche un insegnante…

[MM e LM] Ci è difficile pensare a un’attività musicale “a tutto tondo” che riesca a prescindere dall’esperienza didattica. In fondo quella dell’insegnamento è una delle poche occasioni che abbiamo di riflessione (e di autocritica, intesa in senso costruttivo) sul nostro modo di fare musica e su tutte le questioni, tecniche e interpretative, a esso legate. E poi insegnare ci piace: l’entusiasmo degli allievi può essere contagioso come poche altre cose.


E: La sensazione che si ha ascoltando la vostra musica è che … voi possiate suonare qualunque cosa: indipendentemente dal repertorio, dal compositore, dallo strumento che state adoperando dimostrate sempre un totale controllo sia tecnico che motivo. Quanto è importante il lavoro sulla tecnica per raggiungere a questo livello di “sicurezza”?

[LM] Ti ringrazio per il complimento. La verità è che il lavoro sulla tecnica, che è stato e continua ad essere magna pars del nostro studio quotidiano, ha senso in quanto è interamente funzionale all’espressione e alla realizzazione di un’idea musicale. A quel punto (ammesso e non concesso che quest’idea musicale ci sia, e che sia chiara e forte) tiorba o chitarra, Frescobaldi o Piazzolla, solo o duo sono la stessa cosa – sono tutti riconducibili a quello stesso sistema di gesti, di respiri, di intenzioni e di tensioni che è la musica.


E.: Al di fuori della musica classica e per chitarra classica ascoltate altri generi musicali?

[LM] Oh sì, tantissime cose diverse, dentro e fuori il mainstream musicale. Volendo dare una definizione in negativo, direi che ci piace tutto quello che la radio italiana – pubblica e privata – si ostina a non trasmettere mai…


E.: Come vedete la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?

[LM] Crediamo di non dire nulla di nuovo se affermo che la trasmissione digitale dei contenuti musicali via internet ha ucciso l’antico e sacrosanto principio della proprietà intellettuale, e che questo – nonostante i proclami di chi saluta la morte del diritto d’autore come compiuta e perfetta democratizzazione della cultura – avrà sempre più conseguenze molto gravi sulla qualità e sull’esistenza stessa della musica registrata. Se un intellettuale o un artista viene spogliato della possibilità di vivere di ciò che produce, attraverso quali mezzi è in grado di garantirsi la sopravvivenza?


E.: Consigliateci cinque dischi per voi indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta …

[LM] L’Orfeo di Monteverdi, l’Estro Armonico di Vivaldi, tutto Schubert, i “Profeti” e “Naviganti” di Castelnuovo-Tedesco e… “As Falls Wichita, So Falls Wichita Falls” di Pat Metheny. Matteo invece è abituato ad avere l’iPod zeppo all’inverosimile di dischi: non riuscirebbe mai a sceglierne solo cinque – morirebbe di vecchiaia prima di riuscire a selezionarli.


E.: Il Blog ha aperto di recente una nuova rubrica dedicata ai giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli vi sentite di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

[MM] Di allargare i propri orizzonti, senza chiudersi mai entro i propri confini, e di cercare il confronto con gli altri musicisti, con gli altri insegnanti, con i compagni di studio. Di fare tanta musica d’insieme, per imparare a sentire e a cercare quello che da soli a volte non riusciamo a scorgere nella musica. Di leggere – tantissima musica, ma non solo – e di imparare le lingue (quanta parte di una carriera musicale si deve alla conoscenza di due o più lingue straniere!). E, naturalmente, di non rinunciare a cercare un proprio percorso artistico, unico e irripetibile, anche al di fuori degli schemi noti e abituali.


E.: Quali sono i vostri prossimi progetti? Su cosa state lavorando?

[MM] In questo momento stiamo portando a termine la registrazione integrale della musica di Mario Castelnuovo-Tedesco per due chitarre: oltre ai 24 preludi e fughe, alla Sonatina Canonica e alla Fuga Elegiaca, il doppio CD conterrà anche il Concerto per due chitarre e orchestra. Inoltre per Natale 2008 uscirà il nostro secondo disco per l’etichetta americana Pomegranate, dedicato ad autori della prima metà del XIX secolo (Giuliani, Mertz, Coste e Lhoyer). Poi ci sono le uscite editoriali: la casa editrice canadese D’Oz ha appena lanciato una collana “Mela – Micheli Collection”, per cui sono in corso di stampa in questi mesi un brano del canadese patrick Roux e due importanti lavori dei compositori italiani Raffaele Bellafronte e Davide Sanson. Infine c’è l’attività concertistica, che nel 2009 ci porterà due volte in America, in Messico, in Giappone e in Corea e in giro per l’Europa.

http://www.soloduo.it/
http://www.lorenzomicheli.com/
http://www.matteomela.it/

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